erobeso.it


Vai ai contenuti

indicazioni

la chirurgia dell'obesità

,

Indicazioni alla chirurgia bariatrica. (cioè quando è corretto proporre un trattamento chirurgico)
(Vengono riportate le linee guida ufficiali della Società Italiana di Chirurgia dell'Obesità e del Metabolismo)

Le linee guida consigliate e adottate dalla
S.I.C.OB.
sono sovrapponibili a quelle internazionalmente
codificate ed accettate.
Per i pazienti di età compresa tra i 18 ed i 60 anni
(il 97,5% dei pazienti del Registro S.I.C.OB.)
( in accordo con alcune linee guida internazionali il limite di età, in pazienti in buone condizioni di salute può essere portato a 65 anni)
le indicazioni sono quindi, le seguenti:
1. B.M.I. _40 Kg/m2;

2. B.M.I. tra 35 e 40 Kg/m2 in presenza di comorbidità
che, presumibilmente, possono migliorare o guarire
a seguito della notevole e persistente perdita di peso
ottenuta con l’intervento (malattie del metabolismo,
patologie cardiorespiratorie, gravi malattie articolari, ecc.).

3. Per essere candidati all’intervento i pazienti devono avere
nella loro storia clinica un fallimento di un corretto
trattamento medico (mancato o insufficiente calo ponderale;
scarso o mancato mantenimento a lungo termine del calo di peso).

Il merito sostanziale ed incontrovertibile delle linee guida è
stato ed è l’introduzione di un criterio di B.M.I. minimo (superiore
a 40 Kg/m2 o tra 35 e 40 Kg/m2 in presenza di almeno una comorbidità),
al di sotto del quale la terapia chirurgica non dovrebbe, in
linea di massima e salvo casi eccezionali, essere presa in considerazione.

La S.I.C.OB. ha accettato, però, il concetto avanzato dalla Commissione
congiunta I.F.S.O.-E.A.S.O. in base al quale il B.M.I. di
riferimento è quello iniziale, nel senso che un calo ponderale ottenuto
con un trattamento preoperatorio non rappresenta una controindicazione
alla chirurgia bariatrica prevista, anche se il B.M.I.
raggiunto è inferiore a quelli canonici, e che la chirurgia bariatrica
è altrettanto indicata nei pazienti che hanno avuto un sostanziale
calo ponderale in seguito al trattamento conservativo ma che abbiano
iniziato a riprendere peso.
In buona sostanza, il B.M.I. minimo per essere candidabile alla chirurgia bariatrica
non è tanto quello riferito all’atto dell’intervento quanto il massimo raggiunto dal
paziente nella sua storia clinica.
In sintonia con quanto già proposto dall’A.S.B.S., nel 2004, e
dall’E.A.E.S., nel 2005, anche in Italia si va facendo strada la possibilità,
solo, però, per casi selezionati e solo nell’ambito di trial
controllati randomizzati, di prendere in considerazione la terapia
chirurgica in pazienti con un B.M.I. compreso tra 30 e 35 Kg/m2 ma
che abbiano comorbilità o alterate condizioni psico-fisiche che possano
migliorare o guarire in virtù del calo ponderale indotto dalla
terapia chirurgica.
La S.I.C.OB. è, infine, particolarmente attenta alla necessità
che il paziente sia ben informato e motivato non solo sull’intervento
ma anche sulla necessità di doversi sottoporre a periodici followup
e di dover seguire scrupolosamente eventuali prescrizioni mediche,
integrative o sostitutive, e dietetiche (a seconda dell’intervento
effettuato).


Torna ai contenuti | Torna al menu